PEC obbligatoria per gli amministratori di società dal 2025 anche per le procedure di amministrazione giudiziaria

PEC per le procedure di amministrazione giudiziaria

A partire dal 1° gennaio 2025, entra in vigore un obbligo destinato a segnare una svolta nelle comunicazioni digitali tra il sistema imprenditoriale e la Pubblica Amministrazione: gli amministratori di società dovranno dotarsi di un domicilio digitale, identificato con un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC).

Questa novità normativa, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025, si applica anche alle aziende sequestrate e confiscate, prevedendo l’obbligo di comunicare un indirizzo PEC per gli amministratori iure privatorum nominati nelle procedure di amministrazione giudiziaria ed i liquidatori nominati in tali contesti.


Un obbligo che cambia il panorama delle comunicazioni ufficiali

La PEC rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza e la tracciabilità delle comunicazioni, equiparandole a una raccomandata con ricevuta di ritorno. L’obiettivo della normativa è duplice:

  1. Rafforzare la trasparenza e l’efficienza delle comunicazioni tra le imprese e la Pubblica Amministrazione.
  2. Uniformare l’utilizzo della PEC tra le diverse tipologie di imprese e figure professionali coinvolte nella gestione societaria.

L’estensione dell’obbligo si inserisce in un percorso più ampio di digitalizzazione dei procedimenti amministrativi, con l’intento di migliorare la governance delle imprese e delle società in ogni ambito, compreso quello delle procedure giudiziarie.


I principali ambiti di applicazione

L’obbligo riguarda diversi soggetti, inclusi:

  • Gli amministratori di società di capitali e di persone.
  • I soci amministratori di società semplici e in nome collettivo.
  • Gli accomandatari delle società in accomandita.
  • I liquidatori nominati per le società in liquidazione, incluse quelle sequestrate o confiscate.
  • Gli amministratori giudiziari che agiscono come amministratori iure privatorum.

Le domande di iscrizione al Registro delle Imprese presentate dal 1° gennaio 2025 dovranno contenere l’indicazione del domicilio digitale degli amministratori e, in caso di mancanza, le pratiche saranno sospese fino alla regolarizzazione.


Perché anche gli amministratori giudiziari?

L’estensione dell’obbligo agli amministratori giudiziari e ai liquidatori delle aziende sequestrate e confiscate sottolinea l’importanza di garantire continuità e tracciabilità nelle comunicazioni ufficiali anche in situazioni complesse. Ciò riguarda in particolare:

  • La sostituzione degli amministratori nelle aziende sequestrate.
  • La nomina di liquidatori attraverso assemblee straordinarie.
  • La gestione di società di persone sottoposte a sequestro.

Dubbi e criticità: un obbligo che necessita di chiarimenti

Nonostante le finalità condivisibili della norma, permangono alcuni aspetti che necessitano di chiarimenti:

  • Gestione delle PEC multiple: Gli amministratori di più società devono avere una PEC distinta per ogni incarico?
  • Validità retroattiva: L’obbligo si applica anche agli amministratori di società già esistenti?
  • Rischi tecnici: La saturazione o il mancato rinnovo delle caselle PEC potrebbero generare inefficienze operative.

Sarà fondamentale che il legislatore fornisca indicazioni chiare e strumenti pratici per agevolare l’adozione di questo obbligo, riducendo il rischio che si trasformi in un ulteriore adempimento burocratico.


SINAGECO: il nostro impegno per una corretta attuazione

Il Sindacato Nazionale degli Amministratori Giudiziari e Coadiutori (SINAGECO) continuerà a monitorare gli sviluppi normativi e ad offrire supporto ai propri associati per garantire una transizione agevole verso questo nuovo adempimento digitale.

Invitiamo tutti i colleghi a dotarsi per tempo di una PEC conforme e a verificare la validità delle proprie caselle digitali già attive. Per maggiori informazioni o per ricevere supporto tecnico e operativo, contattateci attraverso i nostri canali ufficiali ed all’indirizzo email: milano@sinageco.it.

La digitalizzazione rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per migliorare il nostro lavoro e la trasparenza del sistema giudiziario e imprenditoriale.